Paolo Benvegnù e Nicholas Ciuferri si sono incontrati per una serie di fortuite circostanze. Il primo è un musicista letterario, il secondo un narratore con passioni musicali, i due iniziano a lavorare ad un romanzo sul tempo (che uscirà nel 2020), e poi un giorno, tra fogli stampati e chitarre si accorgono che molte canzoni di Paolo e molti racconti di Nicholas parlano delle stesse cose, con linguaggi a volte distanti e a volte incredibilmente simili e vicini.
Il palco è l’immediata conseguenza, forse un esperimento estemporaneo, ma poi le date si accumulano, la penisola viene percorsa in lungo e in largo, nasce un lunghissimo tour che li porta anche in USA e Canada, viene registrato un album, le platee si riempiono di persone che cercano significati in tempi che ne vedono sempre di più l’emorragia.
Il duo vuole sperimentare la contaminazione artistica e al live drawing si aggiunge Alessio Avallone, poi al violino ed elettronica il compositore Nicola Cappelletti.
La musica è fatta anche di incroci ed esperienze, così proprio tra i palchi del Piemonte avviene l’incontro con Riccardo Tesio, poco dopo un altro incontro, questa volta fiorentino con la presenza di Leonardo Giacomelli, patron di Black Candy, l’etichetta che ha in forze I Racconti delle Nebbie e Riccardo è ufficialmente parte di un progetto che si connota sempre più strutturato come una band.
Ma cosa fanno I Racconti delle Nebbie? I Wu Ming in un saggio hanno parlato di oggetti narrativi non identificati per delle opere che sfuggivano ai canoni classici di classificazione; per I Racconti delle Nebbie il discorso si allarga data la loro naturale tendenza a far intersecare più dimensioni creative.
E forse la definizione di oggetti artistici non identificati, non gli dispiace affatto.

Label & Management: leonardo@blackcandy.it

Booking: diego.pieroni@kashmirmusic.it